E così la generosa nazionale Italia nulla può fare contro il 15 verde, al più di concedere al proprio pubblico un incontro senza mollare mai. Quest’Italia, nonostante le numerose sconfitte contigue, sta dimostrando una grande forza e grande reattività: non dimentichiamo che gli avversari affrontati si chiamano All Blacks, Sudafrica, Australia, … ovvero il top del rugby mondiale.
Rugby ed emotività
Con piacere che riporto alcune frasi del giovane scrittore Davide Nonino, ovvero come il rugby non è solo erba, palla e fatica, ma è veicolo di emozioni e comunità:
- cantare l’inno tutti in piedi e a tutto stadio fa venire i brividi in ogni senso (e fan piffero la Padania… questa è l’Italia!)
- il campo di rugby è più corto di quello di calcio e i pali che sembrano altissimi in TV sono moooooolto più bassi
- nessuno fischia, tutti esultano, battono le mani e ridono felici (d’altronde con striscioni del tipo “o vai in meta o vai in mon…” ahah)
- i giocatori quando rientrano negli spogliatoi o c’è una sostituzione CORRONO (non come quegli addolorati del calcio che sembra abbiano fatto l’impresa)
- i primi 5 minuti di gioco non capisci un acca (quanto ho rimpianto la telecronaca dei tizi di LA7) ma poi inizi a prenderci gusto e a beccare le regole (va che dietro di me c’era un bambino di 7 anni che SAPEVA TUTTO!)
- l’elenco degli sponsor citato dallo speaker è infinito (giuro 5 minuti)… un pelo triste ma dimostra dai che dietro il rugby c’è interesse
- si applaudono con naturalezza anche gli avversari e si sta seduti uno accanto all’altro, sudafricano e italiano
Rassegna Web Italia-Sudafrica
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Foto ricordo by M. Sartori
Nuovamente grazie a Marco Sartori per averci dato il permesso di pubblicare alcune foto di Italia-Springboks.