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Lirfl (rugby a 13), l’Abruzzo raddoppia: ecco la novità Sea Boars guidati dall’azzurro Ippoliti

Roma – L’Abruzzo è sempre di più una delle regioni “trainanti” del rugby
league italiano. A maggior ragione considerando che il primo appuntamento
ufficiale della stagione 2018 messa in piedi dalla Lega Italiana Rugby
Football League (Lirfl) si terrà a L’Aquila: il prossimo 3 febbraio,
infatti, il capoluogo ospiterà la finale della nuova Coppa Italia che
quest’anno ha previsto un evento in data unica senza fasi preliminari come
accadeva fino all’anno scorso. Oltre all’Aquila Neroverde, all’appuntamento
sarà presente un’altra compagine abruzzese: si tratta della neonata Sea
Boars (letteralmente “Cinghiali del mare”) che raggrupperà atleti di
diverse cittadine della regione dell’Italia centro-orientale. A ideare e
promuovere la nascita di questa nuova formazione è stato in primis
Alessandro Ippoliti, uno dei giocatori di maggior militanza nel rugby a 13
e anche uno dei più vincenti viste le sue numerose vittorie con la maglia
dei Gladiators. «Sono abruzzese d’origine, ma per motivi di studio prima e
di lavoro poi mi ero spostato nella Capitale dove ho cominciato a giocare
nel rugby league – spiega il seconda linea classe 1982 – Recentemente sono
tornato “a casa” e volevo creare un gruppo che si discostasse dall’Aquila
Neroverde, raggruppando diverse piccole realtà della nostra regione. Il
nome? Volevamo dare l’idea di qualcosa che unisse l’anima montana con
quella di mare della nostra regione». Oltre a Ippoliti, che è tuttora
colonna della Nazionale italiana di rugby a 13, la formazione annovera
diversi buoni giocatori. «C’è il giusto mix tra ragazzi esperti e gente più
giovane, speriamo di ben figurare. Lo stimolo di giocare la finale di Coppa
Italia davanti al pubblico amico è stato forte: vedremo come andranno le
cose e se sarà possibile continuare la nostra esperienza anche per il
campionato». Giocatore di serie A nel rugby a 15 (milita con gli aquilani
del Gran Sasso), Ippoliti non ha mollato nemmeno di un centimetro il suo
impegno nel rugby league. «Devo tantissimo a questa disciplina: giocavo
nella serie C del rugby a 15 e se non mi fossi messo in luce tramite la
vetrina della Nazionale di rugby a 13 e le competizioni della Lirfl non
avrei mai fatto il salto in serie A. Quindi, nonostante il forte impegno
con il mio club di rugby union, ho sempre continuato a praticare il rugby
league».

Area comunicazione Lega Italiana Rugby Football League

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