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Livorno nella tormenta paga a caro prezzo gli errori arbitrali.

LIVORNO. Una premessa doverosa: chi è sceso in campo domenica scorsa al campo ‘Carlo Montano’, mentre si sviluppava la tormenta, merita un monumento. Tutti quanti: i diciotto elementi utilizzati dall’allenatore del Livorno Rugby Guglielmo Prima, i diciannove atleti schierati dal trainer del Mogliano Eugenio Eugenio, il direttore di gara e i suoi due assistenti. Trovare in quelle condizioni inaudite – la tempesta di vento ha flagellato Livorno per tre ore, dalle 13,30 alle 16,30 – la concentrazione e la lucidità per esprimersi al massimo è stata durissima. Gli errori e le sbavature, più che in altre circostanze, sono comprensibili e giustificabili. Ciò premesso, dopo aver rivisto con calma la partita sul dvd (o con le immagini di Reporter Tv, l’emittente di Calcinaia che ha l’esclusiva e che peraltro trasmetterà nei prossimi due mercoledì le gare giocate dai biancoverdi a Noceto e a Piacenza), non rimane alcun dubbio: l’arbitro Laube di Monza ha pesantemente inciso sull’andamento della sfida. La sensazione è che almeno due delle tre mete annullate ai labronici (nel primo tempo Luca Battagello, nella ripresa Griffiths e Martinucci) fossero da convalidare. E forse la seconda meta dei veneti, siglata dal tallonatore Zara al 65′, fosse viziata da un ‘in avanti’. Non solo: severo il giallo sventolato sotto il naso del pilone biancoverde Lovotti al 54′. Un’espulsione temporanea giunta quando la situazione era in perfetto equilibrio (3-3) e ai padroni di casa erano già state annullate le tre mete. Un briciolo di buon senso avrebbe potuto suggerire a Laube, per il fallo di Lovotti, di limitarsi a fischiare il fallo, ma senza ricorrere al cartellino (l’unico di una gara sostanzialmente corretta). Il Mogliano ha poi sfruttato la superiorità numerica per realizzare, di prepotenza, con la mischia, le due mete che hanno deciso l’incontro. Insomma, anche a rileggere gli episodi salienti dell’incontro, Livorno non avrebbe meritato la sconfitta. Anzi, a conti fatti, avrebbe potuto vincere. Nessuno vuole accusare Laube – chiunque nella tormenta poteva vedere infrazioni inesistenti -, ma è opportuno, per dovere di cronaca, sottolineare che, senza episodi sfortunati, Livorno avrebbe, in classifica, qualche punto in più. Il Mogliano, con il successo colto al ‘Montano’ è salito sul gradino più alto della classifica (28 punti all’attivo). I biancoverdi, a quota 15, sono settimi. Ma la sensazione è che la differenza di tredici punti non renda giustizia ai labronici. I ragazzi di Guglielmo Prima, dopo la lunga pausa osservata in omaggio ai test match autunnali dell’Italia, torneranno in campo il 29 novembre, a Colorno, squadra seconda in graduatoria (27 punti). Nella compagine emiliana milita anche l’ex labronico Ross Cook. Nel Livorno rientreranno Salvi, Saccà e Riley. FABIO GIORGI

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