Roma – L’eco della vittoria della Nazionale di rugby a 13 sulla selezione
di BARA (British Asian Rugby Association), ottenuta sabato scorso in un Tre
Fontane di Roma gremito, è ancora forte. I due “angeli custodi” dell’head
coach Ty Sterry, vale a dire gli assistant coach Pierpaolo Rotilio e
Riccardo Marini rivivono le emozioni del 16 maggio. «La prestazione
dell’Italia – dice il primo – è stata entusiasmante. Certo, ci sono stati
degli errori soprattutto nel primo tempo, complice anche un po’ di emozione
e una non grande abitudine a giocare a questi livelli. Ma la squadra si è
compattata e ha fatto fronte comune contro le difficoltà. Fra il primo ed
il secondo tempo la testa dei ragazzi è cambiata ed ha vinto la squadra che
ci ha messo più cuore». La parola “cuore” è al centro anche dell’analisi di
Marini. «La partita l’abbiamo vinta proprio così, non ci siamo dati per
vinti nonostante fossimo in svantaggio durante la prima frazione e alla
fine abbiamo portato a casa il risultato». Il significato della vittoria su
BARA va oltre il mero risultato sportivo. «Un successo – dice Marini -, che
è appagante dal punto di vista personale, ma è rilevante anche e
soprattutto per la nuova Lega Irfl ed i ragazzi: i grandi sforzi ed il
lavoro ci hanno regalato questa pesante affermazione. Ci siamo presentati
alla Federugby (che ha da poco riconosciuto ufficialmente il movimento di
rugby a 13 italiano, ndr) nel migliore dei modi». «Vincere contro una
squadra inglese – aggiunge Rotilio – ha sempre un fascino particolare. Ora
ci godiamo questo momento, consapevoli che rappresenta solo un inizio: il
movimento può e deve crescere. A partire da questo magnifico gruppo». Per
la perfetta riuscita dell’evento è stata fondamentale l’ospitalità
immediatamente offerta dalla Rugby Roma Club del presidente Silvio Tarroni
che ha aperto le porte del Tre Fontane al rugby league. «E’ stato un
orgoglio – dice il massimo dirigente riferendosi al sostegno alla campagna
del “White Ribbon” (fiocco bianco) contro la violenza sulle donne – poter
ospitare un evento così importante dal punto di vista sportivo e con una
forte ricaduta sociale. Inoltre era la prima uscita ufficiale della
Nazionale di rugby a 13 dopo il riconoscimento Fir e mi ha fatto piacere di
aver visto il segretario generale Pierluigi Gentile, che qui ha giocato con
la Rugby Roma Olympic, organizzare in maniera inappuntabile questo
test-match internazionale. Auguro al rugby league italiano di avere la
giusta vetrina e attenzione mediatica perché si tratta di una disciplina
bellissima». Tarroni cambia umore pensando alle problematiche relative
proprio alla gestione del Tre Fontane. «Il Tar ci ha intimato di
riconsegnare l’impianto all’Ati – spiega Tarroni -, più avanti il Consiglio
di Stato si pronuncerà nel merito di questa decisione. In questo momento il
futuro della Rugby Roma Club, che in quattro anni di vita ha creato un
movimento da circa 400 tesserati, è totalmente in bilico perché non
sappiamo dove poter fare attività nella prossima stagione».
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