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Zhermack: la crisi che non c’è

Zhermack a secco anche domenica. La situazione si fa sicuramente difficile, l’aria è pesante, aleggiano i fantasmi della stagione di due anni fa. Anche quell’anno la squadra di Tellarini iniziò male, e finì peggio, arrivando a giocarsi la permanenza in Serie A contro il Cus Padova in due spareggi al cardiopalma. I fantasmi ci sono, ma va comunque sottolineato che la situazione ha alcune differenze sostanziali. Le partite si perdono, ma la Zhermack ci prova e rimane in zona bonus per gran parte dell’incontro, mentre quell’anno alcune partite iniziavano compromesse, con il primo tempo che aveva già assegnato vittoria e punto di bonus agli avversari. I giocatori scendono in campo determinati e volenterosi, con la giusta carica agonistica, il problema risiede più che altro nella mancanza di coesione; due anni fa invece alcuni atleti erano arrivati al capolinea e non trovavano le motivazioni giuste per affrontare con lo spirito richiesto gli incontri. Quest’anno inoltre ci sono stati già parecchi infortuni, alcuni giocatori, anche fondamentali per l’economia di gioco della squadra, si sono potuti utilizzare per minutaggi scarsi o nulli (Tellarini, Brancalion, Marchetto tra gli altri).

La partita contro il Mogliano ha messo sotto i riflettori alcuni difetti di gioco e di attitudine che stanno condizionando il rendimento e i risultati: concentrazione altalenante, poca attitudine al placcaggio, automatismi di gioco non ancora assimilati. La mischia ha sofferto oltremisura: sebbene il Mogliano possa contare sul supporto di Alessandro Moscardi per quanto riguarda la mischia, non è giustificabile una superiorità così netta, anche quando i pacchetti si misuravano ad armi pari, escludendo cioè il momento in cui la Zhermack si è trovata in tredici contro quindici. Bisogna sicuramente lavorare su questa fase, come sulle touche. Ripartire dai fondamentali, dalle fonti di gioco.
La squadra si è riunita a inizio settimana e ha discusso sulla situazione e sui provvedimenti da prendere. L’allenatore Tellarini rimane ben saldo al suo posto, il problema non sembra solo di ordine tecnico, ma di ordine mentale. Disciplina è la parola chiave che può far girare il campionato della Zhermack nella giusta direzione. Perché sarebbe bastato veramente poco in queste partite per ottenere risultati diversi. La mancanza del sostegno, che ha vanificato le splendide iniziative individuali di Barion e Sanchez, deve diventare un brutto ricordo. Nonostante gli infortuni di Michelotto e Tellarini, il primo sembra più grave e richiederà ulteriori accertamenti, la squadra deve trovare fiducia, ripartire da capo, con uno spirito nuovo e una voglia ritrovata. Domenica a Brescia è già spareggio.
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