«Egor 2012: promozione del territorio e diffusione del rugby»
L’assessore regionale Fvg allo Sport Elio De Anna parla dei campionati europei di rugby over 35, esaltando i valori della disciplina sportiva e le ricadute turistiche
Elio De Anna, assessore regionale allo Sport: se a giugno 2012 l’undicesima edizione Egor avrà luogo in Friuli Venezia Giulia, è in buona parte merito Suo…
La Regione, e in particolare l’assessorato allo Sport, considera quest’iniziativa una straordinaria opportunità, non solo per portare a Trieste più di 5mila persone che praticano il rugby ma anche per promuovere il territorio su scala internazionale. Nederiva il duplice vantaggio di poter abbinare la diffusione di una disciplina sempre più amata alle ricadute turistiche proprie di un torneo di queste dimensioni.
Dalla candidatura ufficiale del 2009 all’assegnazione dell’organizzazione è trascorso oltre un anno e mezzo. Quali sono state le azioni avviate in questo periodo che secondo Lei hanno convinto la commissione Egor a scegliere Trieste quale sede del torneo 2012?
Innanzitutto una squadra compatta, composta da volontari, che trasmette competenza e passione pur non trattandosi di professionisti. Poi Trieste, una città metropolitana e Mitteleuropea, che ha un profondo legame con grandi tradizioni culturali e sportive. In questo contesto, è risultata poi decisiva la scelta di promuovere il recupero dell’area di Prosecco, che in un recente passato è stata un punto di riferimento per il centro studi del Coni e che negli ultimi anni era caduta in disuso. Una prima tranche di lavori è già stata concessa, una seconda arriverà quest’anno e nella primavera 2012 verrà erogata una terza: prenderà così corpo una vera e propria cittadella dello sport, che nel futuro rimarrà a disposizione sia del rugby che delle altre discipline sportive.
In qualità di assessore e di ex nazionale di rugby, quale reputa essere lo stato di salute di questa disciplina e quanto ritiene possibile un suo ulteriore radicamento sul territorio? Egor potrebbe essere il mezzo giusto per svilupparla ulteriormente, anche presso una platea di giovani?
Il rugby ha un grandissimo appeal perché è uno sport di valori. Dei due livelli di pratica, quello professionistico e quello amatoriale-dilettantistico, preferisco indubbiamente il secondo, in quanto esprime con maggior immediatezza e genuinità la passione e la funzione aggregativa della palla ovale. L’estensione della pratica a livello giovanile è sintomo dell’ottimo stato di salute del rugby: la proliferazione dei campi da gioco, una volta appannaggio dei Paesi del Nord Europa, ha preso piede anche in Italia. Per quanto riguarda invece il ramo professionistico, temo che le logiche del business e del profitto possano contaminare la vera natura di questo sport, trasformandolo in un’arena per gladiatori. Il rugby rimane comunque una disciplina ad altissimo valore formativo: un’arma fondamentale per dare vita a una società futura migliore della nostra.
I prossimi 12 mesi saranno particolarmente intensi: la conclusione dei lavori di manutenzione alle strutture, l’iscrizione delle squadre, la definizione di un’adeguata hospitality, la promozione dell’evento e di tutto il territorio rappresentano gli aspetti più macroscopici di un lavoro molto articolato. Quale ruolo reciterà la Regione di qui a giugno 2012? Quanto è importante che anche gli altri enti pubblici forniscano il loro contributo per la realizzazione della manifestazione?
Egor è una manifestazione che nasce dal territorio e, come detto, dall’impegno di un gruppo di appassionati, a cui si è da subito aggiunto il contributo della Regione e della Provincia. Il Comune si è reso invece garante di un iter indirizzato al recupero dell’impiantistica, previo un sostanzioso contributo regionale. Spero che l’esito delle amministrative di primavera non cambi il percorso avviato, condiviso peraltro non solo con il mio assessorato ma anche con quello al Turismo. Egor 2012 sarà infatti portatrice di un turismo morbido e sostenibile, con al centro Trieste e il suo hinterland, che farà sì che molti giocatori con le loro famiglie scelgano di venire in città per vivere la kermesse. Noi non possiamo deluderli. Massimo deve dunque essere l’impegno a sostegno degli organizzatori, affinché tutto vada per il meglio. Un supporto che però non deve tradursi nell’accollare agli enti pubblici di tutti gli oneri finanziari, visto che a copertura delle spese di un evento comunque senza fini di lucro è già prevista una quota di iscrizione, ma che deve fornire tutti gli strumenti ai promotori affinché operino al meglio. Alla conferenza stampa di presentazione, il 18 gennaio scorso, ha dichiarato che prenderà parte all’Egor vestendo la maglia dei Dogi. Come vivrà il suo ritorno in campo, dopo un lungo periodo di inattività? Ha già iniziato ad allenarsi?
Ho incominciato a fare un po’ di preparazione in piscina, ma la risposta del fisico non è stata delle migliori: sono infatti reduce da una fastidiosa lombosciatalgia, che non mi permette di allenarmi come si dovrebbe. Ho comunque davanti diversi mesi per perfezionare la condizione. Cercherò lo stesso di vivere l’esperienza con assoluta serenità, mantenendo fede agli impegni presi.
Trieste, 21 luglio 2011