Lega Irfl (rugby a 13), lo slogan di Massitti: «Quest’anno abbiamo fatto…tredici»

Roma – Le luci dei riflettori sul Gran Sasso fresco campione d’Italia 2015
si sono spente da poco, ma negli occhi del presidente della Lega Irfl David
Massitti è ancora presente l’orgoglio e la soddisfazione per l’annata
agonistica appena conclusa. «A livello internazionale abbiamo ottenuto
riscontri importanti come quello, storico, del successo con la Nazionale
sulla leggendaria formazione di BARA in un test match tenutosi a maggio a
Roma. La finale del campionato italiano, disputata ad Artena, è stata poi
la ciliegina sulla torta di una stagione molto soddisfacente anche dal
punto di vista del torneo nazionale: sono rimasto stupito piacevolmente per
la presenza in finale di un club “storico” della nostra Lega come i
Magnifici e allo stesso modo mi ha colpito la vittoria di un’outsider di
grande livello come il Gran Sasso che ha confermato la bontà e il
potenziale di un bacino come quello abruzzese. Il 2015, però, resterà
indelebilmente l’anno del riconoscimento ufficiale del nostro movimento da
parte della Federazione Italiana Rugby e del Coni: a queste istituzioni
chiedo di continuare a starci vicini come hanno fatto finora. In questo
modo potremo crescere ancora e lavorare anche a favore del rugby a 15
organizzando eventi importanti come il nostro campionato in un periodo più
“spento” come quello estivo». Tra i principi fondanti della Lega Irfl c’è
quello della solidarietà e delle campagne sociali. «Anche grazie
all’incontro con BARA abbiamo evidenziato il nostro pieno appoggio alla
campagna denominata “White Ribbon” (fiocco bianco, ndr), che si batte
contro la violenza sulle donne. L’anno scorso, inoltre, nel nostro
campionato partecipò la formazione dei Bisonti, ragazzi del carcere di
Frosinone, e tuttora continuiamo ad essere in contatto con istituzioni
carcerarie perché crediamo nel valore riabilitativo dello sport». Massitti
volge poi lo sguardo verso la stagione 2015-16. «Nella prima settimana di
settembre avremo un incontro per definire la programmazione tecnica e
organizzativa anche in base ai dettami di Fir e Coni. Il mio augurio è che
questo sport possa dare spazio ad ottimi livelli anche a chi, nel rugby a
15, non riesce ad arrivare alle “vette” più alte. L’idea è quella di
incrementare il lavoro sui giovani perché sono loro che possono assicurare
a noi come al rugby union un continuo ricambio e nuova linfa, infine tra i
progetti in cantiere c’è anche l’organizzazione di micro-eventi
territoriali invernali sempre senza intralciare il calendario del rugby a
15, anzi magari coinvolgendo i ragazzi che sono fermi nel periodo del Sei
Nazioni o degli impegni internazionali».

Area comunicazione Lega Italiana Rugby Football League
www.federleague.it

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