Roma – Il mondo del rugby a 13 italiano è in fibrillazione. Mancano ormai
poche ore al test match internazionale di sabato prossimo al Tre Fontane di
Roma tra la Nazionale italiana e la forte formazione di BARA (British Asian
Rugby Association), fondata da un grande ex campione del Rugby League come
Ikram Butt. La partita sarà anticipata da altre iniziative come un
concentramento di mini-rugby, un torneo Old e uno femminile, una
dimostrazione Under 6 e poi al termine del match musica e tanta birra per
festeggiare tutti insieme. Un evento di grande significato sportivo perché
farà capire all’Italia, contro un avversario di grande spessore, a che
punto è arrivato il suo percorso di crescita tecnico. Ma anche per
rimarcare l’idea di uno sport che superi certe barriere e che sia da
stimolo per l’integrazione tra i popoli e in questo senso aver scelto BARA
come avversario non è stato certo casuale. Ma soprattutto il match metterà
in palio il trofeo “White Ribbon”, dal nome della campagna (del fiocco
bianco) con cui si vuole sensibilizzare gli animi contro la violenza sulle
donne. Il motivo propulsore della campagna è stato il massacro di Montreal
del 6 dicembre 1989, in cui 14 donne furono uccise da un antifemminista. In
occasione di questo drammatico e storico accadimento, in Canada nacque un
movimento, i cui membri indossavano un fiocco bianco per manifestare la
propria opposizione alla violenza contro le donne. La «Campagna del Fiocco
Bianco» iniziò nel 1991 in seguito a questo movimento. Lanciata da politici
canadesi, è oggi diffusa in più di 50 paesi in tutto il mondo. Il principio
di base è l’importanza che uomini e ragazzi alzino la voce contro qualsiasi
forma di violenza contro le donne. In Canada è il 6 dicembre la «Giornata
internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne» (National
Day of Remembrance and Action on Violence Against Women), mentre nell’altra
parte del mondo si celebra il 25 novembre di ogni anno (fonte Wikipedia).
La campagna si protrae in genere per due settimane, dal 25 novembre al 7
dicembre, durante le quali gli uomini manifestano la propria adesione con
un gesto semplice ma significativo: indossando, appunto, un piccolo fiocco
bianco. La manifestazione si svolge con modalità molto diverse nelle
diverse nazioni e nelle diverse città, fermi restando il fiocco bianco e la
finalità. La prima «Campagna Italiana del Fiocco Bianco» è stata lanciata
per la Giornata mondiale contro la violenza alle donne, il 25 novembre
del 2006 a Firenze dall’Associazione Artemisia, con iniziative che si sono
svolte in più di 30 città italiane. Ed è in nome del sacrosanto diritto
all’incolumità del genere femminile che due squadre di rugby, di cui una
nazionale, hanno deciso di incrociarsi su di un campo di gioco. Valori come
l’altruismo, il sacrificio individuale in funzione della squadra, la lealtà
verso l’avversario tratteggiano le principali caratteristiche del rugby che
spesso viene posto come esempio da seguire per tutti gli altri sport. Ed il
16 maggio, Italia e BARA se le “daranno” di santa ragione, per rivendicare,
ancora una volta e con più forza: “No violence against women”. Questi i
convocati della Nazionale italiana guidata dall’allenatore capo Ty Sterry:
Giovanni Magi, Massimo Boncoddo, Davide Gioè, Alessandro Corbucci, Giacomo
Franzoni, Alessandro Ippoliti, Gabriele Mercuri, Leonardo Di Fiore e Matteo
Lombardi dei Gladiators Roma, Lorenzo Rima del Rugby Mantova, Francesco
Giorgini, Jacopo Canulli e Stefano Paolucci del Cella Cella Rugby Rieti,
Camel Elgassaoui e Concetto D’Aquila del Syrako di Siracusa, Jobel De
Castro e Simone Bianco dei Magnifici Firenze, Daniele Gianpietri, Alessio
Guardiano, Alberto Santavenere e Mattia Cecchetti del Gran Sasso Rugby
league.
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