Roma – Manca circa un mese, ma il count-down è già iniziato. La macchina
organizzativa della Federazione Italiana Rugby Football League (Firfl) si è
già messa in moto e sta curando gli ultimi dettagli per l’attesissima sfida
che si terrà il 16 maggio prossimo allo stadio delle “Tre Fontane” a Roma
tra la Nazionale italiana di rugby a 13 e la celebre formazione di Bara
(British Asian Rugby Association), fondata da una legenda del rugby league
come Ikram Butt. Una giornata completamente dedicata alla palla ovale con
un concentramento di mini-rugby, un torneo Old e uno femminile e una
dimostrazione Under 6 a precedere il grande evento internazionale che,
oltre ad un forte significato di sport come integrazione tra i vari popoli,
metterà in palio il trofeo “White Ribbon”, simbolo della lotta contro la
violenza sulle donne. Anche gli azzurri non stanno nella pelle e la
conferma arriva dal capitano dell’Italia Giacomo Franzoni, terza linea che
a giugno compirà 25 anni e che guiderà la Nazionale del commissario tecnico
Ty Sterry. «Ci prepariamo ad affrontare un avversario di grande livello –
spiega Franzoni – Dopo il test col Kenya della scorsa stagione, ci
troveremo al cospetto di una squadra esperta, con grandi qualità e molto
organizzata. Insomma un antagonista ideale per capire a che punto è
arrivata la crescita della nostra Nazionale». Un’Italia che, anche rispetto
alla bellissima esperienza dello scorso anno in Africa, arriverà
all’appuntamento molto rinnovata. «Ci sono stati dei nuovi innesti che
hanno contribuito ad alzare la qualità dell’Italia – conferma Franzoni – Ci
serve ancora del tempo per affiatarci e creare le giuste intese, ma il
percorso di crescita dell’intero movimento del rugby league e dello stesso
campionato italiano che ha già visto l’ingresso di nuove squadre non potrà
che far bene anche alla Nazionale. Siamo un gruppo giovane, ma siamo sulla
strada giusta». Da giocatore del Perugia (squadra che milita nella serie A
del rugby a 15) Franzoni fa un’ultima, importante sottolineatura. «Noto
sempre maggiore interesse da parte dei miei “colleghi” verso il rugby
league, interpretato come un modo molto interessante di tenersi in
allenamento in estate e di allenare aspetti tecnici meno “stimolati” nel
corso della stagione tradizionale. Per questo sono molto fiducioso che la
crescita del rugby a 13 possa continuare e il test con Bara sarà una
splendida occasione» conclude il capitano azzurro.
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