BEROT: “HO VISTO GIOVANI DI TALENTO, SQUADRA CON GRANDE POTENZIALE” Orzinuovi (Brescia) – Al suo primo raduno con l’Italrugby, il nuovo assistente allenatore dei trequarti azzurri Philippe Berot deve ancora migliorare l’italiano – “chiedo scusa a tutti, al ritorno dal tour conto di aver migliorato” – ma con il ritiro di Orzinuovi, dove gli Azzurri preparano la trasferta in Sud e Nord America, ha iniziato a lavorare per modificare il gioco della linea arretrata italiana. “Sono stato giocatore sotto Jacques Brunel a fine millennio, al CT mi lega un rapporto molto stretto sia dal punto di vista umano che sportivo. Dell’Italia conosco Brescia, dove in passato giocai contro l’Italia a metà degli Anni ’80 affrontando in quell’occasione Gino (Troiani, oggi manager della Nazionale), e Parma dove fui vicinissimo ad accasarmi come giocatore quando lascia l’Agen”. “L’Italia è un Paese con cultura sportiva e rugbistica, c’è grande potenziale. Oggi in Nazionale possiamo contare su due generazioni di atleti, con atleti di esperienza affiancati da un gruppo di giovani di talento: è una squadra che sta vivendo una progressione interessante, crescendo torneo dopo torneo”.t “Oggi – ha detto Berot – allenare una squadra significa avere importanti contenuti di gioco da offrire ai giocatori, ma al tempo stesso è essenziale un rapporto profondo con i giocatori. Brunel in questo senso è un ottimo esempio, è un tecnico molto conosciuto oltre che per i suoi risultati proprio per la sua esperienza e per le sue forti capacità relazionali con gli atleti”. “Per me – ha concluso il quarantasettenne tecnico pirenaico, proveniente dal Tarbes – l’Italia è una sfida importante, voglio portare qualcosa di mia a questa squadra e per riuscirci è importante anche adattarmi alla cultura italiana, apprendere la lingua rapidamente. Troiani dice che tra un mese parlerò bene, non è molto ma penso di poter fare passi avanti nei prossimi due mesi”.