L’Italia fa più del suo dovere e sommerge la Russia a suon di mete, alcune di pregevole fattura. Contro i soliti, italici, gufi, novelli Tafazzi, la squadra guidata in maniera impeccabile da Sergio Parisse inizia la partita con il piede pigiato sull’acceleratore, e a meno di trenta minuti dal fischio d’inizio ha già agguantato il punto di bonus, quel filo sottile che la tiene legata alla speranza, per arrivare all’incontro con l’Irlanda per giocarsela alla pari con i verdi.
La superiorità in mischia è stata a dir poco schiacciante. La prima linea sugli scudi, con Cittadini superlativo, in grado di portare a spasso l’avversario anche senza la terza linea a sostegno. Grande prestazione anche del rinato Mauro Bergamasco, tornato con grande determinazione alla maglia azzurra, aggressivo su tutti i palloni, una spina nel fianco per i russi.
Buona la prova anche della mediana, con Gori in particolare che farà traballare la sedia a Semenzato. Il giovane toscano si sta affermando come il mediano di mischia del futuro. Una scommessa che appare ben giocata dal tecnico Mallett. Si, è vero, nel secondo tempo la squadra sembrava essere scesa in campo con la testa alla prossima partita, e ha concesso due mete facili facili agli avversari. Si è giocato con meno concentrazione del primo tempo. Ma non vogliamo vedere in questo atteggiamento, in questo rilassamento, i presagi di una catastrofe.
Lasciamo ai soliti menagrami ovali queste considerazioni, e ci godiamo quanto di bello si è visto: buone mani, mischia strabordante, decisione, agonismo esasperato. Ora bisogna vincere col bonus anche contro le aquile americane, e giocarsela all’ultimo sangue, col coltello fra i denti, contro i trifogli irlandesi.
Forza Azzurri, mettetecela tutta, non vogliamo sentire la solita italica litania: “l’avevo detto io!”. Fateci questo immenso piacere, e scrivete un nuovo capitolo nella storia della palla ovale tricolore.