«E’ stata un’esperienza positiva». Ernesto Ballarini, attuale direttore
tecnico del Pesaro rugby a 15 per le selezioni dalla Under 14 alle
Seniores, parla dell’avventura vissuta la scorsa estate nella Federleague
di rugby a 13 a cui ha partecipato da “mentore” della formazione dei
Falchi, laureatisi vice-campioni d’Italia. «L’anno scorso ero al Misano
rugby e abbiamo deciso di fare questa esperienza con una parte del gruppo e
con altri ragazzi principalmente per tenerci in attività alla fine della
stagione agonistica di rugby a 15 – racconta Ballarini -. Debbo dire che i
ragazzi si sono divertiti molto, d’altronde siamo tutti innamorati del
rugby in tutte le sue forme nonostante nel rugby a 13 ci siano alcune
differenze regolamentari». Una scelta che Ballarini potrebbe ripercorrere
anche nella società dove è approdato, il Pesaro. «Al momento non ne abbiamo
parlato, ma se capitasse l’occasione confermerei ai miei dirigenti la
positività dell’esperienza vissuta lo scorso anno» dice Ballarini. E’
chiaro che, per un movimento come la Federleague che è in crescita ma
ancora in formazione, ci sono degli aspetti da migliorare. «Forse avrei
dato maggior rilevanza all’evento della Final Four di Roma dal punto di
vista della comunicazione – sottolinea Ballarini – e a livello di
ospitalità probabilmente si poteva fare qualcosa in più, ma mi rendo conto
che non è semplice». La Federleague, comunque, si è dimostrata un test
sportivamente probante per gli atleti che hanno partecipato. «In tutti i
ragazzi – testimonia Ballarini – ho riscontrato soddisfazione per l’alto
livello delle gare. Per quanto riguarda i Falchi è stato un crescendo:
siamo partiti dalla gara d’esordio con l’Albinea in cui abbiamo affrontato
un avversario un po’ rimaneggiato e in difficoltà per concludere con i
Gladiators Roma che ci hanno battuto in finale al termine di una gara di
grande qualità dal punto di vista sportivo». Ballarini conclude col parlare
delle prospettive della Federleague. «Ci sono margini importanti, ma
probabilmente attraverso una unificazione con l’altro movimento che in
Italia porta avanti la disciplina del rugby a 13 le cose potrebbero andare
ancora meglio».
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