Comunicato stampa Ce.S.In. CUS Torino Rugby

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CS – Ce.S.In. CUS Torino Rugby: Proficuo allenamento per il Ce.S.In. CUS Torino sul campo della Pro Recco. Il trequarti Gianmarco Baire:«Abbiamo sofferto nel primo tempo, ma nel secondo abbiamo giocato alla pari. Domenica alle 15,30 contro il Parabiago esordiremo davanti al nostro pubblico e cercheremo di farlo divertire». Il Ce.S.In. CUS Torino ha disputato in casa della Pro Recco di A1 la prima amichevole stagionale, un match sulla distanza di due tempi da 40′ e due da 20′ in cui hanno avuto più spazio gli Under 23. In tutto ogni squadra ha schierato 35 giocatori. Si è trattato di un proficuo allenamento per un team universitario ancora un po’ imballato, dopo la dura prima fase di preparazione, e un’occasione utile per l’inserimento degli ultimi arrivati. Fra loro non era disponibile Gianmarco Baire, che sta recuperando da una distrazione di secondo grado al bicipite femorale della gamba sinistra e ha assistito alla partita dei suoi compagni. «Nel primo tempo da 40′ – racconta – abbiamo sofferto la loro mischia e ci siamo fatti un po’ chiudere nella nostra metà campo. Loro hanno parecchi elementi con esperienza di serie A. Pian piano abbiamo preso più confidenza e nella seconda frazione abbiamo giocato alla pari. Con un pizzico in più di freddezza in fase conclusiva avremmo potuto fare anche meglio». Baire, che è appunto uno dei cinque nuovi arrivati alla corte di coach Regan Sue, ha respirato rugby fin dalla culla. È venuto alla luce a Cagliari 23 anni fa e da allora ha vissuto sempre a Capoterra. «Si tratta – spiega – di uno dei pochi paesi italiani in cui il rugby è più seguito del calcio e l’hanno praticato quasi tutti. Nella mia famiglia questa tradizione è ancora più accentuata. Papà Carlo è stato mediano di apertura e mio fratello Alessandro, anche lui maglia numero 10, da quest’anno è entrato in prima squadra. Per non parlare di mio zio Claudio Pinna, che nel Capoterra gioca come flanker. Io sono nato di domenica e i compagni di papà al termine della partita, invece di fare il terzo tempo, sono venuti a vedermi in ospedale». Quasi naturale che all’età di cinque anni Gianmarco abbia iniziato la sua avventura nel mondo della palla ovale. «In realtà – spiega – facevo anche calcio e nuoto e li ho portati avanti in parallelo. Nel calcio ero bravino. Ho vinto un campionato regionale e ho sostenuto parecchi provini con il Cagliari. Facevo il centravanti, ero un bomber di peso. Poi a 17 anni ho dovuto scegliere e mi sono orientato verso il rugby. Nelle giovanili sono sempre stato apertura, poi una volta in prima squadra quel ruolo era occupato da gente come Lisandro Arbizu. Sono stato impiegato un po’ ovunque e ho acquisito dimestichezza come centro, estremo e ala». Proprio all’esordio fra i grandi è legato il suo ricordo più bello:«Eravamo in serie C e vincemmo il campionato salendo in B. Nella finale, disputata a Brescia contro il Viadana, segnai la meta decisiva allo scadere. Avevo appena compiuto 18 anni». Seguirono quattro stagioni in serie B, con due qualificazioni ai playoff, e poi il salto in A2, con il quarto posto a tre soli punti dal Rubano, che poi è stato ripescato in A1. Nel 2010-2011 in B affrontò anche il Ce.S.In.:«Disputai solo il match di andata a Gugliasco come estremo, dato che al ritorno ero in Germania. Fu una sfida molto dura, perché trovammo una squadra molto organizzata e vincemmo soltanto di misura». Fra qualche settimana affronterà con la maglia biancoblu i suoi ex compagni. «Il livello della A2 è più alto rispetto a quello della B e non ci sono squadre materasso. Dal punto di vita fisico si sente la differenza. La giocabilità è molto migliore, anche grazie ai guardalinee designati dalla Federazione che assistono l’arbitro». Al suo debutto in A2 Baire si è aggiudicato la Coppa Dave Smith:«Si tratta di un trofeo in ricordo di un sostenitore inglese del Capoterra che ogni anno viene messo in palio dalla famiglia. Viene assegnato al giocatore della squadra che si è contraddistinto per impegno, serietà e risultati. La concorrenza interna era agguerrita e alla fine ho vinto io per il maggior numero di punti segnati. Ho chiuso a quota 94, con nove mete e parecchi calci fra trasformazioni e punizioni. Sono uno cui piace attaccare e il gioco al piede è uno dei miei punti di forza». A Torino Gianmarco è venuto anche per studiare:«Mi sono laureato in Architettura a Cagliari lo scorso luglio e desideravo fare la specialistica fuori dalla Sardegna e allo stesso tempo continuare a giocare a rugby. Ho scelto Torino per il suo Politecnico, per la città e, non ultimo, per il bel progetto sul rugby del CUS Torino. La squadra è molto giovane e ha un ottimo livello fisico e attitudinale nella ricerca del contatto. Saprà farsi valere in campionato». Intanto il prossimo appuntamento sarà domenica a Grugliasco alle ore 15,30 contro il Parabiago di serie B. «Sarà una bella occasione – conclude Baire – per esordire davanti al nostro pubblico. Faremo il possibile per farlo divertire e per imporre la nostra superiorità di categoria».

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