ALBERTO BANCHINI DEL TEAM DI PREPARATORI RACCONTA IL LAVORO FISICO SVOLTO DALLE ZEBRE DURANTE LE DUE SETTIMANE DI PAUSA AGONISTICA.
Parma – La stagione agonistica delle Zebre osserva la sua seconda pausa di due settimane, entrambe concomitanti alla preparazione da parte delle
squadre nazionali degli impegni ufficiali: a novembre scorso per i test matches autunnali ed ora verso il Sei Nazioni che partirà il prossimo weekend
e vedrà sei giocatori delle Zebre impegnati con l’Italia (
http://www.zebrerugby.eu/sei-convocati-zebre-nella-nazionale-italiana-per-il-sei-nazioni/ ) che esordirà domenica 3 Febbraio 2013 allo stadio
Olimpico di Roma ospitando la Francia vice-campione del mondo. Alla Cittadella del Rugby ( https://www.facebook.com/CittadellaDelRugbyDiParma ) ed
allo SportCenter ( http://www.sportcenterparma.it ) di Parma l’attività dello staff medico e dei preparatori atletici della franchigia federale non
si è assolutamente arrestato: insieme ad uno dei preparatori – il parmigiano Alberto Banchini ( http://www.zebrerugby.eu/alberto-banchini/ ) –
andiamo a scoprire come stanno le Zebre e che tipo di lavoro è stato programmato per queste due settimane senza impegni ufficiali. Le Zebre
torneranno in campo domenica 10 Febbraio 2013 allo stadio XXV Aprile di Parma quando ospiteranno i Glasgow Warriors (
https://www.facebook.com/events/119159398256027 ) scozzesi – secondi in classifica – nel 14esimo turno della RaboDirect PRO12 con calcio d’inizio
alle ore 15.
Come sta la squadra? Quale il lavoro dato ai ragazzi che sono fermi dall’attività agonistica la scorsa settimana? Nella scorsa settimana di pausa
abbiamo lavorato per riportare in forma i tre giocatori infortunati da poco: Cristiano, Cazzola e Sarto che possono rientrare in gruppo questa
settimana . Mentre siamo molto positivi sul lavoro che stiamo svolgendo con Marco Bortolami: crediamo che il rientro possa avvenire a breve. Con
Bortolami e Cazzola abbiamo lavorato sul contatto fisico, ultimo step del lavoro di recupero.
Come procede la crescita fisica dei ragazzi? Siamo molto contenti del lavoro svolto dai ragazzi, gli obiettivi di crescita fisica che ci eravamo posti
ad inizio stagione sono ampiamente raggiunti sia con giocatori che avevano bisogno di crescere sia con giocatori che dovevano ritrovare continuità e
minuti giocati dopo momenti di scarso utilizzo. Le ultime convocazioni della Nazionale italiana ci danno soddisfazione in quanto testimoniano che i
giocatori hanno lavorato bene in questa stagione. Il confronto fisico rispetto alle altre squadre affrontate è assolutamente positivo: siamo al
livello dei nostri avversari.
Quali sono gli obiettivi che lo staff si è posto in termini di forma fisica, quali i picchi di stagione? Non c’è un picco, dobbiamo essere sempre
al 100% in ogni gara. Abbiamo cercato di programmare la stagione gestendo bene il lavoro nelle poche pause dall’attività agonistica con specifiche
attività di recupero.
Rispetto alla condizione attuale dei convocabili e degli infortunati, questa pausa è positiva? Si perché dopo 10 partite consecutive dove i
giocatori arrivano stanchi, a questo punto della stagione è utile che abbiano una settimana di scarico.
Quale lavoro svolgono i non convocati ad una gara? I non convocati cercano di fare un lavoro di fitness che sia simile all’impegno della partita in
maniera da poter essere pronti a livello fisico nel caso fossero convocati nella gara successiva. Anche nelle trasferte il nostro staff dei
preparatori continua il lavoro anche a Parma coi ragazzi non convocati.
Quale il reparto che merita più attenzione da parte dei preparatori? Tutti hanno bisogno di lavorare specificamente rispetto al proprio ruolo sia per
prevenire infortuni sia per migliorare la condizione a livello fisico per poter essere performanti in campo. Nel rugby moderno il ruolo del rugbista
sta diventando sempre più omogeneo anche rispetto ai diversi ruoli in campo quindi a livello fisico servono giocatori polivalenti.
Rispetto alla tua esperienza formativa ai Saracens inglesi, quali metodologie ti sono state maggiormente utili?
Oltre all’attività ordinaria, il Cardio e il GPS sono attrezzature molto utili che possono aiutare a raccogliere maggiori dati specifici sugli
allenamenti dei giocatori a livello individuale e di gruppo sia in palestra che in campo. Con questi strumenti elettronici è possibile avere
informazioni oggettive sulla condizione fisica quotidiana del giocatore e della squadra: aiutano le valutazioni dello staff dei preparatori per avere
maggior qualità nell’allenamento.
[NOTA PER LE REDAZIONI] Nella foto Alberto Banchini allena al contatto il capitano delle Zebre Marco Bortolami.
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Leonardo Mussini
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