LIVORNO. Sbarcherà domani pomeriggio all’aeroporto Galilei di Pisa Nick Reily, il giovane e talentuoso estremo australiano, quarto straniero tesserato dal Livorno Rugby in questa stagione. Un giocatore che dovrebbe far compiere al reparto arretrato il salto di qualità. Con il suo innesto, tutta la squadra biancoverde dovrebbe raggiungere picchi di rendimento davvero importanti. Reily dovrebbe esordire già domenica prossima in occasione della trasferta sul campo dell’Amatori Milano (squadra attualmente ultima in graduatoria, insieme a Piacenza e Udine). Per vederlo sul ‘Montano’, i tifosi biancoverdi – numerosi e caldi domenica, nel match interno con la Mantovani Lazio -, dovranno aspettare la successiva gara, quella interna con il Badia Polesine; una sfida, quella con i veneti, che potrebbe giocarsi in anticipo sabato 17 (si farà di tutto per evitare la concomitanza con Livorno-Palermo di calcio, in agenda domenica 18 alle 15).
MEZZO PIENO. Dopo due giornate, il Livorno Rugby figura a metà classifica, a quota 5 punti. 5 punti raccolti su 10 a disposizione. Il bicchiere è da considerare mezzo pieno. Sia a Udine, sia in casa con la Mantovani Lazio, i biancoverdi sono parsi tonici ed ottimamente organizzati. In particolare, contro i romani, brillante l’opera svolta in fase difensiva. I capitolini, che pure vantano mezzi di primo piano (per loro la promozione è alla portata) hanno sofferto più del previsto per superare gli antagonisti. In parità, uno a uno, il conteggio delle mete. La differenza nel risultato è figlia del maggior numero di calci piazzabili conquistati (e trasformati) dagli ospiti. La Lazio ha esercitato un certo predominio territoriale, ha manovrato un alto numero di palloni, ma ha cozzato in modo pressoché sistematico contro il muro eretto dai labronici. Solo in situazione di superiorità numerica, quando Matteo Mazzantini era costretto a bordo campo per un’espulsione temporanea (troppo falloso il capitano), la Lazio ha trovato, di forza, la meta. Livorno aveva chiuso il primo tempo avanti 13-6 ed è rimasta in linea di galleggiamento fino al termine. Il punticino raccolto in virtù del passivo inferiore alle otto lunghezze non è certo da buttare, anche se a lungo i livornesi hanno accarezzato il sogno di battere una delle big del girone.
SEMPRE I SOLITI. Finora, in due partite, coach Prima ha utilizzato solo diciassette giocatori. Dieci (Ubaldi, Antraciti, Reitsma W., Martinucci, Squarcini R., Griffiths, Cortesi, Burke, Salvi e Lovotti) non hanno mai rifiatato, due (Mazzantini e Saccà A.) hanno ‘riposato’ solo per 10′, dopo cartellini gialli, uno (Battagello L.) ha giocato 139′ (per lui un’espulsione momentanea e un cambio temporaneo), uno (Cazzola) ha disputato in tutto 138′, l’ex capitano (Squarcini E.) è stato impiegato per 102′, un altro avanti (Bernini G.), assente nel primo turno perchè influenzato, ha giocato tutta la gara con la Mantovani ed infine un giovane (il mediano Merlo) è stato utilizzato, in tutto, per 11′. Diciassette giocatori affidabili. Il problema è che alle loro spalle, in determinati settori, la panchina non è particolarmente lunga. Il Livorno Rugby è in grado di togliersi non poche soddisfazioni e tenere a debita distanza la zona ad alto rischio della classifica. Però, per evitare flessioni nel rendimento, sarà importante evitare infortuni e squalifiche di pedine chiave. FABIO GIORGI