La Nazionale Italiana Rugby è atterrata questa mattina all’ora di pranzo all’aeroporto di Johannesburg e, da lì, si è trasferita in pullman a Witbank, nella provincia di Mpumalanga, dove sabato 19 (ore 15.00, diretta Sky Sport 2) affronterà il Sudafrica nel primo dei due test-match estivi contro i campioni del mondo.
Dopo il lungo viaggio da Roma via Madrid, facilitato comunque dall’analogo fuso orario tra Italia e Sudafrica, lo staff tecnico del CT Nick Mallett ha optato per una sola seduta defatigante in piscina nel tardo pomeriggio, per poi affidare i muscoli dei ventisei Azzurri alle mani dei fisio Celeghin e Lugarini.
Domani l’Italia riprenderà gli allenamenti sul campo per trovare il prima possibile l’adattamento all’altura: Witbank, città mineraria ad un centinaio di chilometri da Johannesburg, sorge infatti a circa 1700 metri di altezza. Ma l’altitudine non sembra preoccupare eccessivamente Carlo Orlandi, responsabile tecnico di un pack azzurro chiamato ad una grande prestazione contro la mischia sudafricana che, sabato scorso, ha messo in grave difficoltà quella della Francia: “Cinque-sei giorni prima della partita sono sufficienti per adeguarsi all’altitudine, ma sarà comunque interessante vedere quale sarà l’adattamento fisiologico della squadra a queste condizioni a cui di certo non siamo abituati. Rispetto alla Nazionale di calcio abbiamo un solo incontro a questa quota, quindi non abbiamo avuto bisogno, contrariamente a loro, di un periodo di adattamento più lungo”.
Durante il lungo viaggio dall’Italia al Sudafrica, ai tecnici della Nazionale non è mancato il tempo per analizzare la partita di Cape Town tra gli Springboks e la Francia giocata sabato a Cape Town e dominata 42-17 dai Campioni del Mondo: “Sapevamo quanto forte fosse il Sudafrica anche prima di vederlo contro la Francia: le franchigie sudafricane hanno dominato il Super 14. Ma credo anche che i francesi, che in marzo ci hanno battuto 46-20 nel Sei Nazioni, non si siano espressi al meglio del loro potenziale. Noi – anticipa il tecnico piacentino dal 2003 allenatore degli avanti dell’Italia – cercheremo di giocare per conservare il più possibile il possesso del pallone: sappiamo quanto il Sudafrica possa essere pericoloso palla in mano, soprattutto con un campo duro e veloce come quello di Witbank”.
Orlandi ritrova al timone del “suo” pacchetto capitan Parisse dopo la lunga assenza per infortunio: “Si è già detto molto di questo ritorno: Sergio sta bene fisicamente, ma non possiamo aspettarci che abbia nelle gambe una partita intera. E’ un atleta di grande generosità, darà tutto come sempre e non possiamo che augurarci che riesca a rimanere in campo il più a lungo possibile”.
Infine, da Orlandi, un pensiero all’Italia “A” che domani affronta la Georgia nella seconda giornata della IRB Nations Cup di Bucarest dopo aver superato all’esordio l’Argentina Jaguars: “Domani sarà una partita molto dura, ma Guidi e De Carli hanno una buona squadra e credo che abbiano ampiamente dimostrato di saperla mettere in campo con grande efficacia nelle ultime partite e creare una giusta atmosfera all’interno del gruppo. Il livello della competizione è elevato, ma già nella prima giornata l’Italia “A” ha fatto vedere il proprio valore”.