Il tecnico Tellarini è ancora molto amareggiato per il risultato di domenica, una grossa delusione, una sconfitta non attesa, alla luce poi dei primi venti minuti, in cui la Zhermack ha dominato il campo, costringendo i toscani nella propria metacampo.Un po’ alla volta, complici anche alcune decisioni arbitrali discutibili, vedi il giallo a Bonini e il rosso a Zarattini, la squadra si è come seduta, lasciando che il Firenze impostasse il gioco sul pacchetto di mischia, utilizzando le linee arretrate per un efficace rilancio sui palloni di recupero e per finalizzare il lavoro dei primi otto uomini, guidati dal solito italo argentino Segundo. È mancata pesantemente la qualità nei placcaggi, in troppi si va alti sull’avversario, quando la priorità è metterlo a terra e lasciare che sia il proprio compagno di squadra a cercare il recupero o comunque a rendere la vita difficile al sostegno del portatore di palle. Copertura del campo approssimativa, poca organizzazione e poca incisività attorno ai raggruppamenti. Se si pensa che si poteva, con un minimo cambiamento di rotta, portare a casa il risultato, rimane davvero tanto amaro in bocca. Ciliegina sulla torta l’episodio degli ultimi minuti durante i quali, come provato poi dalle riprese video, il Firenze ha schierato quattordici giocatori in campo invece di tredici, come doveva essere a fronte delle due espulsioni comminate da un Sironi non proprio in giornata, per giunta mal consigliato dai due segnalinee.
La situazione non è disastrosa, ma è chiaro che la Zhermack, già da domenica contro il Noceto, deve cambiare drasticamente rotta, rivitalizzare sè stessa e il proprio gioco. Bisogna scendere in campo con la voglia di lottare ottanta minuti, senza mai abbassare la guardia. Essere nel girone di eccellenza del campionato di Serie A è un privilegio ma anche una grossa responsabilità. Servono spalle larghe e idee chiare, già da ora. Domenica non ci saranno sconti, o si gioca al cento per cento, o si entra in campo battuti. Gli stimoli devono arrivare. C’è fiducia e voglia di fare bene e divertirsi, giocando un buon rugby e mettendo il giusto agonismo in campo.
Si attende la decisione del giudice sportivo per il ricorso e per la squalifica dell’ala Zarattini, che si è trovato a ricoprire per questa domenica l’insolito ruolo, e per nulla calzante, del cattivo di turno.